20/07/17

Vicinato Elettivo – Scelte condivise




Facciamo un passo indietro, come abbiamo detto i “cantoni” nascevano da una volontà comune di condividere perché c’erano dei legami, in passato essenzialmente famigliari (almeno all’origine), delle opportunità offerte dall’ambiente ed il vantaggio nel mettere in comune servizi e risorse per sopravvivere (e per crescere). La povertà delle nostre zone richiedeva una condivisione e uno scambio continuo per superare i limiti della mancanza di risorse. Una scelta intelligente che permetteva di sviluppare in modo costante una micro economia locale viva.

Tornando a noi, anche le coabitazioni moderne partono da una scelta consapevole, essenzialmente socio economico e culturale, per rivalorizzare le risorse e la micro economia locale, per superare i limiti del sistema economico attuale che è andato in piena crisi e per ritrovare le relazioni di comunità.

Il cohousing è una scelta di vicinato elettivo, in questo caso, rispetto ai cantoni tradizionali, il legame forte è la somma data da: la condivisione di valori; la capacità, e volontà, di convivere condividendo tempo, risorse e servizi; il sapersi orientare all’economia circolare e sociale; il desiderio di assumersi la propria responsabilità sociale per migliorare la vita della comunità e la propria; il condividere bisogni e desideri.
In soldoni i vicini si scelgono (vicinato eletettivo) perché, pur mantenendo la propria individualità, condividono valori forti, scelgono lo stesso stile di vita , hanno bisogni simili o interagenti (la conditio sine qua non per poter progettare servizi in comune che siano effettivamente utili a tutti e per razionalizzare e potenziare le risorse - interne ed esterne -) e sostengono un sistema di vita sostenibile rapportato al proprio territorio (che amano e rispettano).


In pratica, è un processo che nasce dal basso (tecnicamente potremmo definirlo bottom up), da un bisogno, un’esigenza sentita dai cittadini (o da una parte di essi) che volontariamente si mettono in moto per sviluppare un processo molto lungo di attivazione della coabitazione.

Si inizia essenzialmente dallo sviluppo delle idee, mettendo in comune pensieri, cercando buone prassi di esempio da seguire ed avviando una serie di attività ed azioni sul territorio, per iniziare un percorso prima di tutto sociale e culturale (e micro economico).
Prima di sviluppare il contesto abitativo vero e proprio è necessario che il processo di costruzione del cohousing sia connesso e compreso da tutta la comunità del territorio dove sorgerà, perché è uno spazio aperto a tutti i cittadini.
Non è, pertanto, un progetto per tutti, bisogna essere consapevoli e condividere un percorso socio economico e culturale, né è imposto dall’alto (top down), non potrebbe mai essere coercitivo né dettato da scelte che non prendano in considerazione la progettazione comune del cohousing, perché non si condividerebbero bisogni, volontà, impegni comuni, visioni, valori e stili di vita.

La coabitazione a vicinato elettivo è: un percorso; una scelta di vita partecipativa; un atto sociale responsabile con ricadute economiche, sociali e culturali ad ampio raggio; una ricostruzione della comunità nel senso tradizionale (senza mai dimenticare le innovazioni contemporanee); un percorso sostenibile; una rivalorizzazione del territorio.
Generalmente, infatti, un cohousing nasce da un percorso associativo che mette le basi per il futuro passo di “coabitazione” coinvolgendo il territorio per diventarne parte attiva, compresa e vissuta.



B.Saccagno

Immagine Volounteer - Pixabay - Tumisu

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