Facciamo
un passo indietro, come abbiamo detto i “cantoni” nascevano da una volontà
comune di condividere perché c’erano dei legami, in passato essenzialmente
famigliari (almeno all’origine), delle opportunità offerte dall’ambiente ed il
vantaggio nel mettere in comune servizi e risorse per sopravvivere (e per
crescere). La povertà delle nostre zone richiedeva una condivisione e uno
scambio continuo per superare i limiti della mancanza di risorse. Una scelta
intelligente che permetteva di sviluppare in modo costante una micro economia
locale viva.
Tornando
a noi, anche le coabitazioni moderne
partono da una scelta consapevole, essenzialmente
socio economico e culturale, per rivalorizzare le risorse e la micro economia
locale, per superare i limiti del sistema economico attuale che è andato in
piena crisi e per ritrovare le relazioni
di comunità.
Il cohousing è una scelta di vicinato elettivo, in questo caso,
rispetto ai cantoni tradizionali, il legame
forte è la somma data da: la condivisione
di valori; la capacità, e
volontà, di convivere condividendo
tempo, risorse e servizi; il sapersi orientare all’economia circolare e sociale; il desiderio di assumersi la propria responsabilità sociale per migliorare
la vita della comunità e la propria; il condividere bisogni e desideri.
In soldoni i vicini si scelgono (vicinato eletettivo) perché, pur
mantenendo la propria individualità, condividono
valori forti, scelgono lo stesso stile di vita , hanno bisogni simili o interagenti
(la conditio sine qua non per poter
progettare servizi in comune che siano effettivamente utili a tutti e per
razionalizzare e potenziare le risorse - interne ed esterne -) e sostengono un sistema di vita sostenibile
rapportato al proprio territorio (che amano e rispettano).
(Per
approfondire http://www.coabitare.org/index.php?option=com_content&view=article&id=16:la-casa-di-qcoabitareq&catid=40:la-casa-di-coabitare&Itemid=105 ; http://www.cohousing.it/la-progettazione-partecipata#iconecaratteristiche, https://ecohousing.wordpress.com/2010/05/05/housing-sociale-e-cohousing/, https://books.google.it/books?id=_AP_CQAAQBAJ&pg=PA96&lpg=PA96&dq=vicinato+elettivo+definizione&source=bl&ots=uRSZFvUZfb&sig=Hwi1u0KwqjvnbEiVPMe06jKXp5w&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwisvefa9N_TAhVKChoKHcmQDDkQ6AEIRzAG#v=onepage&q=vicinato%20elettivo%20definizione&f=false http://www.housinglab.it/hlab/)
In
pratica, è un processo che nasce dal
basso (tecnicamente potremmo definirlo bottom up), da
un bisogno, un’esigenza sentita dai cittadini (o da una parte di essi) che volontariamente si mettono in moto per
sviluppare un processo molto lungo di attivazione della coabitazione.
Si
inizia essenzialmente dallo sviluppo delle idee, mettendo in comune pensieri,
cercando buone prassi di esempio da seguire ed avviando una serie di attività
ed azioni sul territorio, per iniziare
un percorso prima di tutto sociale e culturale (e micro economico).
Prima di
sviluppare il contesto abitativo vero e proprio è necessario che il processo di
costruzione del cohousing sia
connesso e compreso da tutta la comunità del territorio dove sorgerà, perché è uno spazio aperto a tutti i cittadini.
Non è,
pertanto, un progetto per tutti, bisogna
essere consapevoli e condividere un percorso socio economico e culturale,
né è imposto dall’alto (top down), non
potrebbe mai essere coercitivo né dettato da scelte che non prendano in
considerazione la progettazione comune del cohousing,
perché non si condividerebbero bisogni, volontà, impegni comuni, visioni,
valori e stili di vita.
La coabitazione a vicinato elettivo è: un percorso; una scelta di vita partecipativa;
un atto sociale responsabile con
ricadute economiche, sociali e culturali ad ampio raggio; una ricostruzione
della comunità nel senso
tradizionale (senza mai dimenticare le innovazioni contemporanee); un percorso sostenibile; una rivalorizzazione del
territorio.
Generalmente,
infatti, un cohousing nasce da un
percorso associativo che mette le basi per il futuro passo di “coabitazione”
coinvolgendo il territorio per diventarne parte attiva, compresa e vissuta.
B.Saccagno
Immagine Volounteer - Pixabay - Tumisu
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